L’alternanza scuola lavoro vista dalla House of Silence.
Alcuni anni fa l’alunno poteva rischiare di chiudere tutto il suo orizzonte culturale entro il mondo della scuola e di conoscere la realtà propria del mondo del lavoro solo in un secondo momento, dopo aver raggiunto il diploma o la laurea.
Ora, con l’alternanza scuola lavoro, è possibile instaurare un “dialogo” vivace e proficuo con i giovani studenti.
I ragazzi sono infatti accolti in azienda o negli studi di professionisti o in altri luoghi come biblioteche, archivi, università, dove ognuno dà il proprio contributo alla vita sociale e lavorativa.
I giovani, così, hanno l’opportunità di “osservare” direttamente il mondo del lavoro e di entrare in contatto diretto e concreto con esso, partecipando direttamente a settori specifici di attività.

A proposito dello stage
L’alternanza scuola lavoro offre al giovane la possibilità di gettare gli occhi su quello che potrà essere il suo futuro, perché, ovviamente, ognuno sceglie restando nell’ambito dei propri studi e interessi.
L’orizzonte culturale del giovane si amplia, mentre egli può mettere a confronto “teoria e pratica” e può osservare le azioni, le scelte, gli impegni di donne e uomini immersi nell’attività lavorativa quotidiana.
Questo contatto diretto con lo studente è oggi ancor più importante, poiché può osservare da vicino l’evoluzione continua del mercato del lavoro, che richiede “competenze” sempre più ampie e sicure, poiché la competizione è sempre più alta.
Le competenze garantite dalla scuola si possono infatti arricchire ulteriormente, grazie a nuovi incontri e nuove esperienze.

Produzione, ma soprattutto formazione
Lo stage dell’alternanza scuola lavoro talora è anche produttivo, perché il giovane può “produrre” a vantaggio dell’azienda.
In ogni caso però lo stage è sempre e prima di tutto “formativo”, poiché forma la personalità del giovane, che si immette con autonomia in ambienti nuovi e corrisponde a nuove richieste ed esigenze.
Lo studente impara quindi ad “adattarsi” e a rinnovarsi, in base a luoghi nuovi e necessità diverse.

“Durante lo stage in House of Silence può accadere che una “creazione” ancora un po’ incerta, prenda volto e forma e diventi un pensiero culturale, nella scelta del futuro lavorativo dello studente”
(Laura Salvucci, House of Silence).

Lo stage, dunque, affiancato al costante e proficuo lavoro scolastico, può avere una funzione “maieutica”.
Questa esperienza infatti fa emergere e “nascere” vocazioni e interessi concreti, importanti per la realizzazione personale e per lo sviluppo sociale:
la società può così accogliere persone preparate e motivate.